19 dicembre 2008
Sono iscritto in molti social network e micro blog, aggiorno il mio stato su tutto con un sms. Ma non solo: Twitter aggiorna anche Facebook e FriendFeed, Digsby aggiorna Twitter, Facebook, LinkedIn e di conseguenza anche FriendFeed. Questo stesso blog aggiorna Friendfeed, e a lato ci sono gli aggiornamenti di Twitter. Su Facebook si vedono le pagine di Picasaweb e l'anteprima di questo blog. Insomma: un vero casino! Da tempo stò pensando alla questione "Presenza in rete" in relazione ad una scelta di network da fare. Infatti trovo molto dispersivo essere su TUTTI i network e microblog. Se scrivo da una parte, gli altri non sarebbero aggiornati, e se scrivo da tutte le parti, su FriendFeed mi ritrovo i record duplicati con conseguente perdita di interesse. Un caso che stò "vivendo" è quello di Wired italia (www.wewired.it). Riccardo Luna ci aggiorna costantemente attraveso molteplici network con intenti e scopi differenti. Quindi oltre al sito ufficiale, lo troviamo su Flickr, su Facebook, su Tumblr, su Twitter, su YouTube etc. Di conseguenza, per seguirlo era necessario utilizzare Friendfeeed, e poi andare sul network corrispondente per aggiungere eventuali commenti. Riccardo, ieri, ci ha mandato la notizia: su wewired è online l'aggregatore! Il mio primo pensiero è stato: fantastico, riesco a vedere tutto da li e interagire direttamente alla fonte: avere un solo punto di riferimento. Quindi, tutto Wired Italia è li. Non devo cambiare network ogni volta. Poi, invece, l'aggregatore "..andrebbe inteso più come una mappatura dinamica interattiva o meglio, uno strumento di Information Visualization che intende fornire una esplorazione serendipica di quello che viene detto su Flickr, youTube, Twitter e i Blogs; lo scopo è valorizzare e mettere in risalto le relazioni latenti. .." (Tumblr) Quindi - intesa come pensata - è una cosa interessante. Ma a giudicare dai commenti, non era quello che ci aspettavamo. Forse il fraintendimento è nato dalla non condivisione dei requirements dell'aggregatore e dal non aver stabilito prima un "linguaggio comune". Ma sono convinto che "Riccardo e i suoi" sapranno far tesoro di questa esperienza. Io continuerò a seguirli qua e là, aspettando il "Wired Italia Network"...
15 dicembre 2008
L'altra mattina ho letto un articolo su un giornalaccio che leggo in metropolitana che confermava una cosa che notavo in rete, soprattutto nei social network: ci si lamenta sempre. Ogni network che dà la possibilità di esprimere il proprio stato d'animo (la domanda: "che fai in questo momento" di Facebook, lo stato di MSN, etc), mostra un lungo elenco di lamentele. Siamo tutti stanchi, siamo tutti delusi per qualcosa, siamo tutti incazzati per il traffico o per i mezzi pubblici o perchè piove. Incontrare qualcuno che gioisce pe qualcosa è un caso raro. Beh, recentemente ho fatto questo ragionamento: se tutti siamo stanchi, allora possiamo "alzare" il livello di soglia, in modo che nessuno lo sia. Quindi, quando ci si incontra, basta dirsi: "ciao, come va?" "stanco". Un'altro aspetto che veniva riportato nell'articolo è relativo alle aspettative: confidiamo troppo nella vincità al superenalotto. E non facciamo nulla di attivo per cambiare noi stessi il nostro destino. In pratica: ci lamentiamo delle nostra condizioni (economiche e sociali) ma speriamo nella fortuna per risolverle e migliorarle. Non farò del falso moralismo, ma linko una storiella che mi ha cambiato davvero la vita. "non aspettare"

Molti sono convinti che la nostra vita sarà migliore quando saremo sposati, quando avremo un primo figlio o un secondo.

Poi ci sentiamo frustrati perché i nostri figli sono troppo piccoli perquesto o per quello e pensiamo che le cose andranno meglio quando saranno cresciuti.

In seguito siamo esasperati per il loro comportamento da adolescenti.Siamo convinti che saremo più felici quando avranno superato questa età.

Pensiamo di sentirci meglio quando il nostro partner avrà risolto i suoi problemi, quando cambieremo l'auto, quando faremo delle vacanze meravigliose, quando non saremo più costretti a lavorare. Ma se non cominciamo una vita piena e felice ora, quando lo faremo? Dovremo sempre affrontare delle difficoltà di qualsiasi genere.

Tanto vale accettare questa realtà e decidere di essere felici, qualunquecosa accada.

Alfred Souza dice: 'Per tanto tempo ho avuto la sensazione che la mia vita sarebbe presto cominciata, la vera vita! Ma c'erano sempre ostacoli da superare strada facendo, qualcosa di irrisolto, un affare che richiedeva ancora tempo, dei debiti che non erano stati ancora regolati. In seguito la vita sarebbe cominciata. Finalmente ho capito che questi ostacoli erano la vita.

'Questo modo di percepire le cose ci aiuta a capire che non c'e un mezzo per essere felici ma la felicita è il mezzo.Di conseguenza, gustate ogni istante della vostra vita, e gustatelo ancoradi più perché lo potete dividere con una persona cara, una persona molto cara per passare insieme dei momenti preziosi della vita, e ricordatevi cheil tempo non aspetta nessuno.Allora smettete di aspettare di finire la scuola, di tornare a scuola, di perdere 5 kg , di prendere 5 kg , di avere dei figli, di vederli andare via di casa.

Smettete di aspettare di cominciare a lavorare, di andare in pensione, di sposarvi, di divorziare.Smettete di aspettare il venerdì sera, la domenica mattina, di avere una nuova macchina o una casa nuova. Smettete di aspettare la primavera, l'estate, l'autunno o l'inverno.Smettete di aspettare di lasciare questa vita e decidete che non c'è momento migliore per essere felici che il momento presente.

La felicità e le gioie della vita non sono delle mete ma un viaggio.Un pensiero per oggi: Lavorate, come se non aveste bisogno di soldi; Amate come se non doveste soffrire; Ballate, come se nessuno vi guardasse.

E' stato un weekend emotivamente impegnativo. Tutti i giorni gioco con mio figlio di 2 anni e 1/2 e gioisco dei piccoli progressi che fa. Tuttavia ogni tanto i piccoli cambiamenti sono delle pietre migliari, sia per lui, sia per noi genitori. Venerdi sera ha fatto la sua prima pipì nel vasino, in completa autonomia. Sabato, BabboNatale gli ha portato il letto da "bimbi grandi" (l'ha portato ora perchè è pesante e si porta avanti con i regali). E' stato un weekend intenso. Sono felice.
11 dicembre 2008
Era molto tempo che non provavo queste emozioni. Certo, la situazione è diversa rispetto a 5 anni fa, quando avevo smesso. Ma rientrare in aula e aspettare con pazienza il mio turno e cercare di capire chi avevo davanti, mi ha riportato indietro nel tempo. Anche se un pò mi sono sentito un pesce fuor d'acqua, una via di mezzo tra professori e studenti, ma ne l'uno ne l'altro. Questo giro è andata bene, la materia mi interessava e non mi era completamente nuova. Quest'esperienza mi servirà per organizzarmi meglio i vista dei prossimi. Ora lascio che la tensione, lentamente, lasci la morsa.

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