14 aprile 2010
Erano di due formati diversi.
Passeggiavano nella rete ognuno sulla sua sessione e non immaginavano che da li a poco si sarebbe aperta una nuova finestra nella loro vita.
Dafne indossava una maglia a tastiera attillata e jeans. Ascoltava musica, e come di consueto stava portando a spasso il suo mouse.
Saidt aspettava seduto sulla sua moto sportiva che arrivasse l'orario dell'appuntamento. Per lui era un giorno importante: aveva da poco archiviato sette anni della sua vita e quel giorno sperava di poter aprire una nuova directory. Si era dato un menù perciso, aveva deciso che avrebbe tenuto lontano gli spammer e che le bozze le avrebbe decise lui. Non avrebbe più permesso che qualcuno filtrasse il suo networking e gli rovinasse ancora una volta la comunicazione.
Stava pensando a questo quando la notò sul marciapiede a pochi metri da lui. Magra, non troppo alta, capelli wave e scuri, occhi colorati di un profondo blu pantone.
I loro sguardi si incrociarono, e si scansionarono a vicenda. Un attimo dopo erano sincronizzati sulla stessa frequenza. si fermarono, in standby per qualche frazione di secondo che a loro parve un'eternità.
Stabilirono una vpn, e tutto il mondo sparì all'improvviso, ovattato e formattato. non c'era più nessuno. solo loro, solo loro due, in un peer to peer dedicato.
Si avvicinarono, sapevano già chi erano e cosa volevano. conoscevano lo script che stavano per agire. l'unica musica che usciva dall'mp3 di Dafne erano dei veloci beat.
Erano vicinissimi, sentivano il respiro dell'altro sulla propria pelle. Stavano condividendo sensazioni univoche. Stavano aprendo i sorgenti del proprio codice, la banda era satura di tensione.
E poi... Saidt ricevette l'alert che causò il bluescreen. Era arrivata l'ora del suo appuntamento. I due uscirono dallo stato di ibernazione e si ritrovarono a 10 metri di distanza, come due avatar dispersi in una second life.
e si scaricarono distogliendo lo sguardo, proseguendo il loro task.
Ma ora sapevano che l'host gemello esisteva. e l'avevano incontrato.
13 aprile 2010
Scialagogo: volatile tipico delle regioni sub-tropicali africane, dal becco ricurvo e dal corpo pesante. Lo scialagogo non vola e si nutre di qualsiasi cosa trova in terra.
Il Nome curioso deriva proprio dalle abitudini alimentari che lo portano a sprecare il cibo, che assaggia solamente.
(cit: Nuovo Dizionario IBS)

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