11 maggio 2009
è nato Jacopo. Il secondo figlio, a distanza di tre anni da Filippo.
Il primo parto mi aveva un pò traumatizzato, ma più per il lungo travaglio che per il parto in sè.
Con il secondo dicono tutti che è più facile e veloce. bah.. solito problema delle generalizzazioni..
Rimane un evento straordinario. Credo che noi papà non potremo mai capire cosa si prova, cosa si vive in quel momento e nei mesi precedenti. Ma già essere spettatori partecipi alla fase espulsiva è un'esperienza indimenticabile. Tutti sanno come nascono i bambini, ma a vederlo non ci si crede.
Abbiamo partorito nella stessa struttura di tre anni fa. Ma ho avuto l'impressione che qualcosa fosse diverso. Il parto, da parte delle ostetriche e ginecologhe è stato affrontato in modo meno attivo. Credo sia legato alla filosofia del parto naturale ("a tutti i costi" - ndr).
Tre anni fa, dopo 12 ore in sala travaglio, l'ostetrica ha preso in mano la situazione e ha detto: "Filippo, ora basta: esci!" e 10 minuti dopo spuntava il ciuffo. La sala era la piu piccola, ma ugualmente attrezzata molto finemente. L'attrezzatura e l'arredo specifici erano nascosti ma pronti all'uso: in un attimo il letto si è trasformato, si è alzato e diviso e sono spuntati poggiapiedi e le maniglie per aggrapparsi. E' comparsa una forte lampada per l'ostetrica e tutto il necessario per accogliere il nascituro. Ero rimasto molto colpito ed entusiasta.
Questa volta il personale è rimasto a guardare, in attesa. Ed è stata un atteggiamento imposto. Si capiva dai commenti e dalle loro affermazioni e decisioni, che poi non sono state autorizzate. Il lettino è rimasto letto, non si è trasformato, le maniglie le abbiamo richieste noi. L'intervento "medico" è stato molto ridotto.
Mi sono chiesto se tutto questo fosse una conseguenza della filosofia del "Parto naturale". Mi chiedo quanto sia giusto - nel 2009 - non sfruttare le conoscenze e i mezzi che abbiamo. Mi chiedo se dietro al non voler intervenire ci sia solo una questione filosofica, oppure non si nasconda anche la paura di commettere un errore e dover subire tutte le conseguenze del caso. Mi chiedo se sia giusto rischiare una sofferenza fetale o neonatale solo perchè non si vuole intervenire.
Ora sono qui, con il "grande", che aspettiamo l'arrivo a casa della mamma e del nuovo arrivato.
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