8 aprile 2009

È arrivata l'ora... La primavera, il sole, la temperatura favorevole. Tutti elementi che convincono gli stagionali a sploverare il mezzo rimasto in letargo tutto l'inverno. E le strade si popolano di businessman in maxi scooter. Scooter lucido, casco all'ultima moda, giacca style. Si riconoscono a colpo d'occhio. Anche perché sono sempre tra i piedi, non ancora abituati alle dinamiche e ai rischi delle due ruote.

Ci sono due tipi di motociclisti: i motociclisti e gli automobilisti. (escludo i ragazzini in scooter che rappresentano un caso a parte). I motociclisti sono quelli che vedi sempre, sole pioggia, caldo o freddo. Indipendentemente dal mezzo che usano (scooter o moto). Rispettano il codice e sono 'educati'. (qualcuno saluta persino in città) Gli automobilisti sono quelli che utilizzano le due ruote per risolvere i problemi di trafffico. Quelli che hanno fretta di arrivare, e per questo ritengono che uno scooter possa non fermarsi nemmeno davanti a un semaforo rosso.

Motociclista: - la linea di stop agli incroci è quella perpendicolare. Devi fermarti li. Le strisce pedonali servono per garantire il passaggio ai pedoni. - passare con il semaforo rosso è da stupidi. - andare in giro con il casco slacciato è da stupidi. - ai semafori non volere a tutti i costi metterti davanti a tutti. Soprattutto se hai un 50ino e al semaforo siamo già in 15. - se ti sorpasso in ogni tratta tra un semaforo all'altro, non continuare a metterti davanti a me al semaforo successivo. - cerca di stare a destra, facilitando chi ti vuole sorpassare. - quando parti.. Parti dritto, facendo attenzione a chi hai intorno

3 aprile 2009

Fonte: Debora Billi - da crisis.blogosfere.it

Gira in Rete questa divertente storiella che spiega in parole povere cosa sta accadendo nel mondo della finanza. Ve la traduco.

Heidi è la proprietaria di un bar a Berlino. Per incrementare le vendite, decide di offrire ai clienti -per la maggior parte ubriaconi perdigiorno- la possibilità di bere pagando in seguito. Tiene i conti su un taccuino, concedendo in pratica agli avventori un mutuo subprime.

Quando la voce si sparge, i clienti affollano il bar di Heidi. Le vendite esplodono. Approfittando della libertà dei clienti di pagare con comodo, Heidi aumenta il prezzo per vino e birra, le bevande più richieste. I suoi profitti crescono.

Un giovane e dinamico consulente della banca locale si accorge che i debiti degli avventori sono una garanzia per il futuro, e così aumenta il credito di Heidi presso la banca. Non ha ragioni per preoccuparsi, dato che vede i debiti degli alcolisti come garanzia collaterale.

Nella direzione generale della banca, esperti di finanza trasformano gli asset del cliente in Bevibonds, Alcoolbonds e Vomitbonds. I bonds sono poi piazzati sul mercato globale. Nessuno capisce cosa significhino i nomi, o come i bonds siano garantiti. In ogni caso, il prezzo continua a a salire e si vendono alla grande.

Un bel giorno, malgrado il prezzo sia ancora in salita, un manager del rischio alla banca (che viene poi licenziato perché pessimista) decide che è ora di richiedere il pagamento dei debiti contratti dai beoni al bar di Heidi.

Ma loro non possono.

Heidi non riesce a ripagare il suo debito bancario e fa bancarotta. I Bevibonds e gli Alcoolbonds crollano del 95%. I Vomitbonds hanno una migliore performance, e si stabilizzano dopo una perdita dell'80%.

I fornitori di Heidi, che le avevano garantito pagamenti posticipati, e avevano investito nei bonds, si trovano davanti ad un disastro. Il fornitore di vino fallisce, e quello della birra viene acquistato da un concorrente.

La banca, invece, viene salvata dal governo dopo frenetiche consultazioni dei leader dei vari partiti, e i fondi necessari per l'operazione di salvataggio reperiti grazie ad una nuova tassa pagata dagli astemi.

2 aprile 2009
falso positivo .. falso negativo .. boh! 
sono ancora confuso per capire. fattostà che è falso e questo è quello che conta.
La visita di oggi ha detto che è normale, smentendo la precedente che aveva allarmato tutti.
Nonostante la settimana difficile che abbiamo passato, non me la sento di criticare quella dottoressa che ci ha presentato scenari clinici impegnativi. Anzi, preferisco sia andata cosi, e aver approfondito la situazione subito, piuttosto che scoprire qualcosa di negativo troppo tardi per una leggerezza valutativa.
Del resto, credo che i medici di oggi debbano quasi per forza comportarsi cosi. Da un lato per una questione professionale, dall'altro per proteggersi dalle ormai frequenti accuse di negligenza, fatte dai familiari dalla causa facile che non pensano ad altro che al risarcimento economico.
Chiaramente lo sfogo dato dal repentino calo della tensione ha inevitabilmente investito quella dottoressa. Che stimo con simpatia.
Jacopo stà bene. Questo è ciò che conta!

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