15 dicembre 2008
L'altra mattina ho letto un articolo su un giornalaccio che leggo in metropolitana che confermava una cosa che notavo in rete, soprattutto nei social network: ci si lamenta sempre. Ogni network che dà la possibilità di esprimere il proprio stato d'animo (la domanda: "che fai in questo momento" di Facebook, lo stato di MSN, etc), mostra un lungo elenco di lamentele. Siamo tutti stanchi, siamo tutti delusi per qualcosa, siamo tutti incazzati per il traffico o per i mezzi pubblici o perchè piove. Incontrare qualcuno che gioisce pe qualcosa è un caso raro. Beh, recentemente ho fatto questo ragionamento: se tutti siamo stanchi, allora possiamo "alzare" il livello di soglia, in modo che nessuno lo sia. Quindi, quando ci si incontra, basta dirsi: "ciao, come va?" "stanco". Un'altro aspetto che veniva riportato nell'articolo è relativo alle aspettative: confidiamo troppo nella vincità al superenalotto. E non facciamo nulla di attivo per cambiare noi stessi il nostro destino. In pratica: ci lamentiamo delle nostra condizioni (economiche e sociali) ma speriamo nella fortuna per risolverle e migliorarle. Non farò del falso moralismo, ma linko una storiella che mi ha cambiato davvero la vita. "non aspettare"

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